martedì 5 luglio 2011

Sondrio: gettano gattino nel burrone salvato dal pastore tedesco Otto


 

Il micio era chiuso in un sacchetto giù da un guardrail

SONDRIO
Sarebbe morto di stenti un gatto rosso di pochi mesi chiuso in un sacco e gettato da un'altezza di venti metri, se non fosse intervenuto a salvarlo un cane. L'episodio è avvenuto a Vervio, provincia di Sondrio.

Per fortuna del micio, un cane lupo di nome Otto, passeggiava in quella zona insieme alla propria padrona. «All'improvviso il mio cane ha fiutato qualcosa - spiega Graziela, argentina insegnante di tango, la padrona - io non mi ero accorta di nulla. Otto è rimasto incollato al guardrail con la testa rivolta verso il basso. Guardava immobile nella scarpata sottostante in direzione di un minuscolo sacchetto bianco. Non capivo. Poi con uno scatto fulmineo mi è sfuggito. è corso velocissimo ed io dietro. Si è diretto dritto verso il sacco. è stato lì che mi sono accorta che quel sacchetto si muoveva. Qualcosa dentro faceva dei pianti, mi sono spaventata. Il mio cane l'ha aperto con la bocca e le zampe. Di fronte a noi un gattino intirizzito. Tutto bagnato, ma ancora vivo. L'abbiamo portato a casa e ripulito. L'ho chiamato Zac».

Il micio è stato poi portato dalla veterinaria ed è tornato a casa con la nuova padrona. è un gesto orrendo quello che hanno fatto - sottolinea Graziela - e comunque Zac e Otto sono diventati inseparabili amici«.

venerdì 1 luglio 2011

Allevamenti lager e farmaci. La tratta dei cani per accattoni


La denuncia del canile: cuccioli venduti a 50 euro e poi gettati nell'immondizia. Femmine costrette a partorire decine di piccoli, rinchiusi in case-prigioni e sedati con farmaci per utilizzarli nell'accattonaggio di STEFANO ORIGONE

Cuccioli picchiati brutalmente, che restano immobili per ore perché sono sedati con benzodiazepine. Cuccioli usa e getta per l'accattonaggio, buttati nei cassonetti dell'immondizia quando muoiono. Case-prigioni dove le femmine vivono recluse fino a tre anni perché vengono accoppiate in continuazione: i piccoli vengono venduti per strada a 50 euro, le madri abbandonate.

È un racconto dell'orrore quello che fa Clara Bongiorno, responsabile del canile municipale. Storie che sono un pugno nello stomaco e su cui le guardie zoofile ambientali e la polizia municipale stanno conducendo una delicata indagine. "Può sembrare incredibile, ma c'è molta omertà e la gente che sa, che può scardinare questo mercato, preferisce voltare le spalle perché, in fondo, è brutto dirlo, si tratta solo di animali...". Le vicende che ha raccolto lavorando fianco a fianco con le guardie, fanno accapponare la pelle.

"Sappiamo di allevamenti intensivi in case del centro storico, a Voltri e Sestri, dove vengono tenute segregate femmine che nella loro vita devono fare solo una cosa: partorire. I nostri veterinari hanno accertato che alcune che abbiamo salvato lo hanno fatto già quattro, cinque volte. Se pensiamo che un pitbull può partorire anche dodici cuccioli, tiri lei le somme". Quando non sono più feconde, le lasciano per strada. Ma chi tira le fila di questo mercato? "Marocchini e rumeni". Cosa ne fanno dei cuccioli? "Li vendono, semplice.

Cinquanta euro l'uno, un mercato che è florido davanti ai supermercati, le stazioni: in quella di Sampierdarena abbiamo sequestrato diversi animali in vendita". Gli acquirenti sono soprattutto anziani. "I cuccioli vengono esposti davanti ai supermercati proprio perché quando le persone escono dopo la spesa, vedono gli animali e, magari per fare uno stupido regalo ai figli, li comprano. Come se fossero giocattoli". Anche perché il prezzo è ridicolo... "Sì, il fatto è che questi animali spesso sono malati e dopo pochi giorni muoiono".

È il destino di quelli che vengono usati per l'elemosina in strada. "In questo caso, sono tutti piccoli di 20-25 giorni che arrivano dall'Est. Cani anche di razza, che in un negozio paghi centinaia di euro, li porti a casa per due soldi". Li aspetta un destino crudele: nascono solo per intenerire la gente che passa e riempire le tasche di organizzazioni che sfruttano, a loro volta, poveretti. "Sono così piccoli che la maggior parte non regge una vita così dura, così muoiono presto e i loro "padroni" se ne sbarazzano gettandoli nei cassonetti o nei greti dei fiumi". Proprio ieri mattina le guardie zoofile hanno effettuato un sopralluogo davanti all'Ikea, a Campi, perché girava la voce che ci fossero delle carcasse. "Non abbiamo trovato nulla - fanno sapere dal nucleo -, ma le segnalazioni si moltiplicano. Se sono cani così piccoli, può darsi che siano state mangiati dai topi".

L'accattonaggio, dicevamo. Una piaga che Tursi sta combattendo proprio con guardie zoofile e vigili, con controlli, multe, denunce e sequestri a raffica. Un'azione di contrasto a tappeto: il regolamento comunale, infatti, lo vieta servendosi di animali. "Ormai - sottolinea il capo nucleo Gian Lorenzo Termanini - siamo riusciti a "ripulire" tutto il centro, soprattutto via venti Settembre dove ad ogni angolo c'era un disperato con un cane". Un cucciolo come quello di husky che è stato sequestrato a un mimo dalle parti di piazza Matteotti. Per portarglielo via e far scattare la denuncia per maltrattamenti è stato necessario un appostamento di quattro ore. "Ogni volta che chiudeva gli occhi, gli rialzava il muso con violenza e lo picchiava. Abbiamo portato il cane-_ conclude Clara Bongiorno - dal veterinario. Gli esami del sangue sono stati chiari: per tenerlo buono, gli aveva somministrato una dose massiccia di sonnifero, rischiando di ucciderlo".

mercoledì 29 giugno 2011

Animali domestici: stop alla vendita a San Francisco


Tira una brutta aria per gli amanti degli animali domestici a San Francisco. È, infatti, in discussione una legge che potrebbe vietare la vendita di qualsiasi “pet” nella città: dai cani ai gatti, passando per i criceti e i pappagallini.Il motivo? Tutt’altro che anti-animalista: combattere la piaga dell’abbandono.
Come ha spiegato uno degli autori della proposta di legge, Philip Gerrie:
Da Cartesio in poi è diventata comune nella cultura occidentale l’idea che i pesci e gli altri animali non abbiamo sentimenti, non soffrano e che noi possiamo fare nei loro confronti tutto quello che vogliamo. Li trattiamo come se fossero beni di largo consumo.
La situazione della città californiana per quanto riguarda questo business sarebbe, a quanto pare, eticamente disastrosa. Un giro d’affari da decine di milioni di dollari, portato avanti con ritmi industriali tale da ledere ogni diritto alle povere bestie in questione. Più che animali da “affetto”, sarebbero stati ridotti a vere e proprie “merci” in questi moderni allevamenti in stile “catena di montaggio”. E la situazione non migliorerebbe nelle ospitali case dei padroni, con le povere bestiole spesso ridotte a soprammobile, vessate e infine abbandonate.
Ma questa legge, sarebbe davvero una tragedia per gli abitanti di San Francisco? Riteniamo, piuttosto, l’occasione per un bel giro in uno dei canili della città.
Niente da fare, a ogni modo, per gli animali venduti vivi, ma destinati alla macellazione e a essere cucinati (aragoste, pesci, pollame, ecc.): per loro il “mercato” continuerà con i soliti (bassi) standard di eticità.

Anagrafe felina online sul sito del Ministero della Salute

La Stampa

L'associazione dei veterinari: possibile dissuasione all'abbandono e facilitazione nelle restituzioni gatti smarriti

roma
Partire per le vacanze con il proprio gatto da quest'anno è più sicuro. L'anagrafe nazionale felina, è stata messa on line sul sito del ministero della Salute, nella sezione dedicata all'anagrafe degli animali d'affezione, il registro nazionale dei cani, gatti e furetti identificati con microchip in Italia. Lo annuncia l'Associazione Nazionale Medici Veterinari Italiani (Anmvi) che ha creato, insieme al Combo Education Program, la banca dati privata dove i medici veterinari liberi professionisti possono registrare i gatti per scelta volontaria del proprietario.

L'anagrafe felina ha il vantaggio di rendere più facile la restituzione dell'animale al proprietario, garantire la certezza dell'identificazione, favorire studi e interventi per la prevenzione e la cura delle malattie degli animali e, infine, rappresenta uno strumento di dissuasione dagli abbandoni degli animali.

«è fondamentale che il ministero della Salute ne riconosca l'utilità al punto che - afferma Marco Melosi, vice presidente Anmvi - in caso di smarrimento dell'animale, suggerisca di effettuare la ricerca del microchip del gatto smarrito anche su questa banca dati, oltre che a quella statale».
 

martedì 28 giugno 2011

La Brambilla e la tigre, insorgono i Verdi: «Vergogna»


Secondo il presidente dei Verdi campani e l'associazione animalista WatchDog, l'animale è stato sedato e il video è «diseducativo»

Nelle intenzioni di Michela Vittoria Brambilla, la storia della «tigre più bella del mondo, strappata ad un triste destino, salvata dall’amore» avrebbe dovuto sensibilizzare gli italiani sulle condizioni degli animali da circo e, più in generale, di quelli che non sono domestici, ricordando che tutti hanno diritto alle «stesse tutele». Ma il video che ritrae il ministro mentre gioca a palla con il felino, lo accarezza, ci si rotola insieme, sta facendo infuriare i Verdi e i movimenti animalisti.
La vista di un animale feroce che si comporta come un gattino ha fatto persino sorgere il dubbio che possa essere stato sedato per permettere alla Brambilla di girare il suo spot. «Il video pubblicato stamane del Ministro Brambilla che gioca con una tigre, probabilmente sedata, è davvero sconcio oltre ad essere profondamente diseducativo», denunciano il commissario regionale dei Verdi campani Francesco Emilio Borrelli e il presidente dell'associazione animalista WatchDog.
«Questi felini sono molto pericolosi e non dovrebbero vivere in cattività. Devono essere avvicinati da personale preparato e specializzato perché certo non sono animali domestici», continua il comunicato. «Inoltre una tigre che vive da sola ed in spazi angusti potremmo definirla quasi sotto tortura. Il Ministro Brambilla dovrebbe vergognarsi a farsi propaganda sulla pelle degli animali».

lunedì 27 giugno 2011

Cani, “Io l’ho visto”: riparte l’operazione anti-abbandono


E’ arrivata l’estate. Tempo di sole, mare e soprattutto di vacanze. C’è solo un “piccolo” particolare: spesso e volentieri chi decide di partire, abbandona i loro amici a 4 zampe, forse perché considerati un ostacolo per le vacanze. Risultato? I cuccioli si ritrovano da un momento all’altro a girovagare senza meta sulle strade, dove purtroppo, alcune volte vengono investi ed uccisi. A tal proposito, per evitare tutto ciò, l’Associazione italiana difesa animali ed ambiente (AIDAA), Prontofido e le radio del gruppo Finelco (Radio 105, Virgin e Radio Montecarlo) hanno deciso di lanciare anche quest’anno l’operazione ‘Io l’ho visto’.
Tale iniziativa  partirà dal 24 luglio e durerà fino al 4 settembre e avrà lo scopo di salvare gli  amici a 4 zampe abbandonati sulle autostrade. Quest’ultime saranno pattugliate da 1200 volontari con oltre 100 gruppi automuniti che interverranno in soccorso dei cani vaganti o abbandonati.
Si  potrà contribuire a dare un aiuto ai  volontari inviando un sms al numero 3341051030 indicando il punto esatto dove si è avvistato il cane in autostrada, la taglia e la direzione di marcia dell’animale. E ancora,  sarà inoltre possibile effettuare la segnalazione attraverso i telefoni e gli apparecchi palmari scaricando l’apposita applicazione
Una volta ricevuta la segnalazione la sede centrale si metterà immediatamente in contatto con il team  antiabbandono più vicino alla zona segnalata al fine di potersi muovere immediatamente, prendere il cucciolo  vagante e portarlo  in uno dei canili convenzionati.
“Anche quest’anno dobbiamo dire grazie a oltre un migliaio di volontari che rispondendo agli appelli di AIDAA e a quelli trasmessi sulle radio hanno accettato di far parte dei team Io l’ho visto delle ronde anti abbandono di AIDAA realizzate per il quarto anno in collaborazione con prontofido- ci dice Lorenzo Croce presidente nazionale di AIDAA-lo scorso anno le segnalazioni pervenute di cani vaganti sulle autostrade furono 3200 e gli interventi portati a termine con il recupero del cane furono complessivamente 926”.
Elisabetta Paladini


Il ministro Brambilla e il video con la tigre: "Un abbraccio simbolo contro i circhi-lager"

il Giornale

 

Le immagini in cui la Brambilla gioca con una maestosa tigre, pubblicate sul Giornale.it, hanno fatto il giro del mondo (guarda il video). Il ministro racconta: "Sono orgogliosa del lavoro in difesa di tutti gli animali. Una mucca o un maiale devono essere rispettati e protetti quanto il nostro cagnolino"

Roma - Le immagini in cui Michela Vittoria Brambilla gioca con una maestosa tigre con la tranquillità con cui noi potremmo scherzare con il languido gatto di casa, pubblicate sul nostro sito, hanno fatto il giro del mondo. Rimbalzando tra telegiornali, pagine web di quotidiani, siti animalisti. E suscitando ovunque commenti ammirati per la bellezza della tigre (che però è un «lui»), il coraggio della ministra e l’intensità quasi amorosa del rapporto, che non a caso nel video (che dura quasi due minuti e mostra una confidenza incredibile) sono accompagnate dalla romantica A Whiter Shade of Pale nell’interpretazione di Joe Cocker.
Brambilla, chi è quel tigrone?
«Non posso rivelarlo, anche per tutelare lui. Mettiamola così: è un animale meraviglioso, a cui voglio un bene grandissimo - e credo si veda dalle immagini che vi siete procurati - strappato a un destino sicuramente triste. Che ora però può diventare un simbolo e contribuire ad avvicinare la sensibilità collettiva anche ai problemi degli animali meno conosciuti. Perché non si può difendere solo gli animali che vivono nelle nostre case».
Una temibile tigre come Fido e Micio?
«Vede, sono orgogliosa del fatto che, grazie anche all’azione di associazioni animaliste, in particolare della Lav, siamo riusciti a innescare un meccanismo che ha portato a cambiare i modelli di comportamento nei confronti degli animali domestici, a imporre una nuova cultura che interpreta ogni giorno di più l’amore che abbiamo nei loro confronti. Ma le stesse tutele devono essere estese a tutti gli animali, perché nascono uguali davanti alla vita. Una mucca, un maiale o una tigre devono essere rispettati e protetti quanto il nostro cagnolino».
Come pensa di riuscirci?
«Con la deputata Gabriella Giammanco, membro del mio comitato ministeriale per un’Italia animal friendly, e con il prezioso aiuto della Lav, abbiamo depositato una proposta di legge per la dismissione graduale dell’uso degli animali dei circhi. Io ho un bambino di 5 anni e non lo porterò mai a vedere un circo che utilizzi animali costretti ad addestramenti con la frusta, a vivere in gabbia, a una vita itinerante. E guardi che questa proposta, che si ispira a principi etici, non vuole affossare lo spettacolo circense: alcuni circhi contemporanei, pensiamo al Cirque du Soleil, offrono show impressionanti e meravigliosi, caratterizzati da artisti che sfidano i loro limiti e mostrano la loro abilità frutto di un duro e volontario allenamento. Ma gli animali non scelgono di esibirsi, non scelgono di allenarsi e di vivere in una gabbia in giro per il mondo».
Non ci sono solo i circhi a maltrattare gli animali...
«Ho dato vita assieme a Umberto Veronesi a un movimento che si chiama La coscienza degli animali che ha un manifesto sottoscritto già da più di 125mila persone. Vittorio Feltri è uno dei garanti. Ebbene, siamo contro tutto ciò che non rispetta gli animali, dall’abbandono di Fido alla caccia, dall’utilizzo per esperimenti di laboratorio agli zoo vecchia maniera, quelli con le gabbie piccole, dalle pellicce, che sono lugubri e di pessimo gusto, allo sfruttamento degli animali da carne, che fanno una vita e una morte atroci. Pensi solo alla strage degli agnellie dei capretti a Pasqua. Come è noto io non mangio carne, perché penso che non si possa dire: sono amico degli animali ma ogni tanto ne mangio qualcuno...».

E i palî e le sagre?
«Annunceremo presto un’iniziativa per contrastare le feste che prevedono lo sfruttamento degli animali, che sono tantissime anche se solo poche sono conosciute da tutti. I loro sostenitori dicono che dietro ci sono decenni di tradizioni. Ma le tradizioni possono essere rivisitate, adeguate alla sensibilità contemporanea! A Lodi fanno un palio bellissimo con i cavalli meccanici».  

 

sabato 25 giugno 2011

Semi paralizzato dopo un incidente un gatto sfida l'acqua per guarire

Inghilterra, l'idroterapia funziona anche per i felini

Mog vuole tornare a correre, a saltare, a giocare come tutti i gatti del mondo. E per farlo è disposto a tutto, persino a sfidare l’acqua, da sempre nemica dei felini. Proprio come succede a tanti uomini, però, l’idroterapia ha straordinari effetti anche sui gatti. Semiparalizzato dopo esser stato investito da un’automobile, Mog sta così recuperando l’uso delle zampe anteriori. Accompagnato da un’istruttrice, Mog è alla sua decima lezione di nuoto in una vasca di poco meno di cinque metri. Ed è finalmente riuscito ad appoggiarsi sulle sue zampe.

“All’inizio era terrorizzato – racconta la sua padrona, Veronica Ashworth, sulle pagine del britannico Daily Mail – Poi ha iniziato a provarci gusto e ora Mog si applica con costanza nella riabilitazione”.
Veronica e Mog vivono in Cornovaglia. Un anno fa Mog è stato investito e, negli ultimi mesi, è riuscito a muoversi utilizzando le sole zampe posteriori. Poi un veterinario del luogo ha convinto Veronica a portare il suo gatto al centro riabilitativo Hawksland di Saint Issey.
Al costo di 30 sterline per 15 minuti di seduta, Mog sta facendo grandi progressi. Anche la sua istruttrice, Ros Boisseau, è entusiasta: “Non avevo mai affrontato un percorso di idroterapia con un gatto. Mog sta recuperando in fretta”. Ancora qualche lezione e Mog potrà tornare a correre e a saltare in braccio alla sua padrona. Proprio come faceva sempre, fino a un anno fa.

 

Il mondo ha scelto il cane più buffo: è Yoda


Il mondo ha un nuovo cane campione di bruttezza, si chiama Yoda ed è la vincitrice del concorso World's ugliest Dog che ogni anno si tiene in California. L'animale, un esemplare non puro di 14 anni di cane cinese dalla cresta, ha vinto la 23esima edizione del concorso ospitato all'interno del Sonoma-Marine Fair di Petaluma strappando il titolo agli altri 29 concorrenti. Yoda, come racconta con orgoglio la padrona Terry Devine Schimacher, è stata abbandonata e accolta dalla sua famiglia quando aveva solo due anni e da allora, nonostante l'aspetto originale, è stata accudita con amore