lunedì 19 ottobre 2009

ANIMALI: IN MOLISE PREMIO 200 EURO PER CHI ADOTTA CANE


(ANSA) - CAMPOBASSO, 19 OTT - Duecento euro, una tantum, a chi decide di adottare un cane custodito nel canile municipale. E' l'iniziativa del Comune di Petrella Tifernina (Campobasso) che mira a ridurre il fenomeno del randagismo e dell'abbandono. La campagna di sensibilizzazione dal titolo 'Cerco padrone di razza, il bastardo l'ho gia' avuto', e' pubblicata sul sito web del Comune con foto e schede degli esemplari in cerca di una famiglia. (ANSA).

giovedì 15 ottobre 2009

Animali da affezione. Da domenica a Pescara stands informativi


PESCARA – Spesso si prende in casa un animale di affezione senza sapere come va gestito, il più delle volte va tutto bene, ma spesso accade che non si riesce a relazionare con l’animale oppure non si tiene conto delle esigenze delle animali, e così la via più breve diventa la casa dell’amico in campagna oppure l’abbandono. Queste mattina, nella sala della giunta del Comune di Pescara, sono state analizzate queste problematiche. L’assessore alle Politiche Sociali Guido Cerolini ha presentato un’iniziativa della Lav con la collaborazione di altre associazioni proprio volta ad informare il cittadino per una proprietà responsabile e consapevole. Da domenica 18 fino alla fine di dicembre in piazza Sacro Cuore saranno allestiti stands informativi a cura della Lav, Diapason, Miss e Mister Dog e Apnec. “Senza la collaborazione delle istituzioni –ha affermato Antonella Agostini responsabile provinciale della Lav- i progetti di questo tipo non hanno un futuro. Con successo sono state portate avanti le campagne contro il randagismo, la prevenzione, la sterilizzazione. I risultati ci sono stati grazie anche ad un servizio veterinario della offrendo un supporto qualificato per la sterilizzazione. Però c’è bisogno di informazione qualificata, per questo la Lav in questa iniziativa, ha scelto del partners qualificati”. Flavia Baccile dell’Apnec Abruzzo ha affermato: “La nostra è una realtà nata nel 2002 a livello nazionale ed ha come finalità la formazione di educatori e rieducatori per cani. L’educatore offre gli strumenti per una convivenza ideale, mentre il reiducatore va a sanare errori fatti. Dare vita ad uno sportello informativo è importante e l’Apnec ha l’esigenza di scender nella piazze per informare”.

“Operariamo nel campo della Pet Therapy – ha affermato Caterina Di Michele di Diapason- diffonderemo informazioni sulla nostra attività. In queste domeniche faremo delle piccole attività ludiche con conigli e cani per i bambini”. Stefany Ciancetta di Miss e Mister Dog “Bisogna lavorare nel rapporto di coppia fra cane e proprietario. Rapporto che deve essere tutelato , facendo conoscere la psicologia dell’animale che è individuale. Ad esempio stiamo facendo dei corsi per operatore cinofilo. Spesso si svolge volontariato nei canili però non si capisce cosa vuole quel cane in gabbia. Il corso fornisce tutte le nozioni necessarie per lavorar a stretto contatto con cani, sia periodicamente che saltuariamente, in modo da diventare persone qualificate nella gestione delle esigenze psico-fisiche del cane nei diversi contesti”. “Gli stands allestiti –ha spiegato l’assessore Cerolini- serviranno per fornire le informazioni necessarie quando si vuole portare a casa un cucciolo, ed in inoltre verranno fornite notizie sulle adozioni di animali che soggiornano nel nostro canile. Ci saranno anche cani e gatti adottabili che saranno affidati dopo un’attenda analisi del contesto familiare, per evitare che gli stessi possano tornare di nuova sulla strada oppure nella gabbia”. Gli stands saranno aperti dalle 12 alle 20 ogni domenica.

martedì 13 ottobre 2009

ANIMALI: ANCHE IN ITALIA LINEA DURA, REATO TRAFFICO MA ANCHE TAGLIO CODA


(ASCA) - Roma, 13 ott - ''Una grande alleanza con il Ministro Frattini e un forte impegno per porre fine al traffico vergognoso e illegale di cuccioli . Finalmente con l'approvazione del Ddl di ratifica della Convenzione Europea sulla protezione degli animali da compagnia il traffico illecito di cuccioli sara' reato ''. Cosi', il sottosegretario alla Salute Francesca Martini che oggi, insieme al Ministro degli Esteri Franco Frattini ha presentato il Disegno di Legge di ratifica della Convenzione Europea sulla protezione degli animali da compagnia.'' Avevamo fatto una promessa in questo senso diversi mesi fa e sono orgogliosa di poter dire che l'abbiamo mantenuta'', ha aggiunto.Il ddl e' stato approvato dal Consiglio dei Ministri del 2 ottobre scorso. Con questo atto normativo, oltre a ratificare la Convenzione del Consiglio d'Europa di Strasburgo emanata nel lontano 1987, sono state introdotte importanti modifiche al Codice Penale.In particolare, il taglio della coda, delle orecchie, e altre mutilazioni non motivate da esigenze terapeutiche, sono diventati reati penali attraverso la modifica dell'art. 544 ter del Codice Penale.Inoltre, e' stato introdotto il reato di traffico illecito di cani e gatti con un inasprimento delle pene in caso di cuccioli di eta' inferiori a otto settimane. Infine sono previste sanzioni anche per chiunque introduce nel territorio nazionale cani e gatti non identificati e sprovvisti di certificazione sanitaria cosi' come previsto dalla normativa vigente.L'Italia introduce legalmente annualmente diverse partite di cuccioli, destinati ai vari negozi di animali per la successiva commercializzazione, da Paesi comunitari quali, ad esempio, Ungheria Slovacchia, Repubblica Ceca e Polonia. Non vengono invece effettuate importazioni commerciali di cuccioli dai Paesi terzi.Gli scambi commerciali con i Paesi membri dell'Unione europea sono disciplinati da specifiche norme comunitarie che fissano concrete condizioni e le necessarie garanzie per tutelare la salute e il benessere degli animali.Le ditte che vogliono importare i cuccioli devono essere registrate presso gli Uffici veterinari per gli adempimenti comunitari (Uvac) e notificare preventivamente l'arrivo a destino degli animali alle Autorita' sanitarie.Inoltre, anche lo Stato membro che spedisce gli animali comunica preventivamente alle Autorita' dello Stato destinatario, attraverso il sistema informatizzato TRACES, l'avvenuto rilascio della certificazione sanitaria per lo scambio commerciale: quanto appena delineato permette alle Autorita' veterinarie di poter predisporre controlli puntuali e mirati a destino.res-mpd/cam/rob

lunedì 12 ottobre 2009

«Ogni anno in Italia uccisi 25 mila cani»

La denuncia dell'Aidaa: battute di caccia ai randagi nelle regioni del Sud,
polpette avvelenate in quelle del Nord
ROMA - Ogni anno in Italia vengono uccisi almeno 25 mila cani, tra randagi e di proprietà. Secondo l’Aidaa, a questi numeri vanno aggiunti gli almeno 5 mila cani che ogni anno rimangono vittime di incidenti di caccia, secondo i dati Federcaccia. La maggior parte dei randagi viene uccisa con bocconi avvelenati che da qualche mese sono proibite per legge, ma in alcune regioni del sud (dati di Calabria, Sicilia, Puglia e Lazio) diverse centinaia di cani randagi sarebbero stati eliminati a fucilate in vere e proprie battute di caccia organizzate, in alcuni casi, anche con il tacito consenso delle amministrazioni locali. I dati sono stati raccolti tra settembre 2008 e agosto 2009 e «vanno a sommarsi - dice Lorenzo Croce, presidente nazionale di Aidaa - agli oltre 750mila cani maltrattati e tenuti in condizioni di vita inadeguata».
POLPETTE AVVELENATE - Non mancano comunque episodi di abbattimento di gruppi di cani randagi anche al Nord, alcune segnalazioni ci sono giunte dal nord della Lombardia (Brescia-Bergamo e Sondrio), dal Veneto (Padova,Vicenza, Verona e Treviso) e dal Piemonte anche in questi casi il metodo preferito è quello dello spargimento di polpette avvelenate, che provocano agli animali una morte lenta ed atroce.
STRANGOLATI DAI PADRONI - Capitolo a parte per i circa 4 mila casi raccolti di cani di proprietà uccisi direttamente dai proprietari o in quanto anziani e abbattuti senza ausilio dell’eutanasia. Ci sono poi casi di atti di vero e proprio sadismo, scrive l’Aidaa, nei confronti di cani ammazzati attraverso strangolamento, o legati dietro ad automobili e fatti correre fino alla morte, o di cani seviziati dai proprietari e poi finiti a colpi di bastone. Nel corso del 2008 inoltre si sono verificati almeno tre casi di cani strangolati per mano dei propri padroni e di cinque cani di media taglia finiti attraversamento il sistema dello sgozzamento.
MORTE SULLE STRADE - Inoltre, riferisce l’Aidaa, almeno 800 cani sono morti ammazzati dalle automobili e dai camion sulle strade ed autostrade italiane nel corso dell’estate 2009 in quanto abbandonati dai loro proprietari, le regioni che vantano il maggior numero di cani vittime della strada sono Veneto, Lazio e Puglia. La pratica della mattanza dei cani randagi, secondo l’Aidaa, è «molto più vasta» rispetto ai numeri denunciati, in quanto sono molteplici le segnalazioni che giungono dal sud, ma anche da alcune regioni del centro Italia. «Migliaia di cani» tenuti in canili e rifugi «controllati dalla malavita» sarebbero stati soppressi «ma la loro morte non sarebbe segnalata in quanto continuando a risultare ospiti dei canili la malavita che gestisce queste strutture, ed in Italia sono almeno duecento - conclude Croce - intascano migliaia di euro al mese dagli enti locali per il mantenimento di cani che in realtà sono morti».

giovedì 8 ottobre 2009

ANIMALI: MIN.SALUTE TRASFERISCE CANI MATERA. DENUNCIATI PROPRIETARI


(ASCA) - Roma, 8 ott - Trasferiti su indicazione del ministero del Welfare i cani detenuti in locali demaniali del comune di Matera. Lo rende noto lo stesso ministero facendo riferimento al servizio televisivo andato in onda nella trasmissione ''Striscia la Notizia'' nella serata del 6 ottobre scorso che denunciava la presenza di numerosi cani, alcuni dei quali in stato di gravidanza e cuccioli di pochi giorni per lo piu' sprovvisti di identificazione, detenuti in locali demaniali del Centro Storico del Comune di Matera e precisamente nella localita' turistica dei ''Sassi di Matera''. L'intervento dei Carabinieri dei NAS si e' svolto tempestivamente i 7 ottobre, congiuntamente al Servizio Veterinario di Matera. In seguito a tale indagine - riferisce il ministero - i cani sono stati immediatamente trasferiti al canile sanitario comunale per l'accudimento e le prime cure.E', infatti, emerso che i cani erano detenuti in locali inidonei, umidi, senza pavimentazione adeguata, non sufficientemente illuminati e privi di approvvigionamento di acqua potabile.I proprietari degli animali sono stati segnalati all'Autorita' Giudiziaria per violazioni riconducibili al maltrattamento degli animali nonche' per non aver provveduto all'identificazione degli animali e alla relativa registrazione presso l'anagrafe canina.res-mpd/cam/bra

mercoledì 7 ottobre 2009

Il Codacons: "Il patentino per cani? Una bufala colossale"

Nei giorni scorsi l'associazione aveva denunciato il sottosegretario alla Salute
e chiede il divieto per i pitbull

MILANOIl "patentino" per i proprietari di cani, presentato oggi a Roma dal sottosegretario alla Salute, Francesca Martini, è secondo il Codacons «una bufala colossale». A differenza da quanto chiesto dall’associazione consumatori, infatti, «il patentino sarà obbligatorio solo ex post, ossia dopo che il cane avrà già dimostrato al veterinario di essere aggressivo e pericoloso». Cioè «dopo che avrà morsicato e ridotto in fin di vita qualcuno», riflette il Codacons in una nota. «L’ordinanza della Martini, infatti - continua - all’art. 3 comma 2 stabilisce che i servizi veterinari decideranno le misure di prevenzione e la necessità di un intervento terapeutico comportamentale ’nel caso di rilevazione di rischio potenziale elevato, in base alla gravità delle eventuali lesioni provocate a persone, animali o cosè, ossia solo dopo che le aggressioni si sono verificate. Anzi, non basterà essere morsicati, ma occorrerà che le lesioni provocate dal cane siano gravi. Anche per questo il Codacons ha deciso di fare causa al ministero della Salute», ricorda l’associazione che aveva annunciato l’iniziativa nei giorni scorsi. «Il presupposto della causa è che il ministero, ed in particolare il sottosegretario Martini, è responsabile di aver cancellato con una ordinanza la lista delle 17 razze ritenute potenzialmente più pericolose, tra le quali appunto il pitbull, eliminando così tutti i rimedi che finora aveva concretamente ridotto le aggressioni», osserva. «Non è possibile avere regole identiche per i cocker e i pitbull - sostiene l’associazione - visto che questi ultimi hanno una presa incredibilmente più salda rispetto a tutte le altre razze e sono così potenti e massicci da essere più impegnativi di tutti gli altri. Così impegnativi che il Codacons chiede di vietarne la libera vendita», ripete. «Sono cani potenzialmente troppo pericolosi per poter essere venduti a chiunque ne faccia richiesta, come se si trattasse di un cocker. Il Codacons chiede dunque l’obbligo del patentino per chi ha già questi cani e chiede che per il futuro non siano più allevati e venduti liberamente», dichiara il presidente dell’associazione, l’avvocato Marco Maria Donzelli.

martedì 6 ottobre 2009

Cane cattivo? Arriva il patentino

Le nuove norme: corsi di recupero obbligatori in caso di aggressioni gravi

ANTONELLA MARIOTTI
TORINOLa domanda è sempre quella. Cani pericolosi o proprietari incapaci e più pericolosi dei loro animali? Una risposta sta cercando di darla Francesca Martini, sottosegretario alla Salute. Da ieri l’ordinanza del 3 marzo 2009 sulla «tutela dell’incolumità pubblica dall’aggressione dei cani» è diventata una realtà: le amministrazioni comunali ora dovranno organizzare corsi di «formazione» per proprietari di cani, soprattutto quelli di grande taglia o di razze selezionate per la guardia.I corsi sono volontari, diventano obbligatori solo se il cane è già stato segnalato per un’aggressione. «È stato un grande lavoro, un confronto costante con tutte le parti, veterinari e associazioni animaliste». Il sottosegretario Martini ha riunito allo stesso tavolo animalisti, responsabili Asl, veterinari: «E’ stato impegnativo - spiega - ma abbiamo dato soprattutto voce alla parte scientifica. L’eliminazione della lista nera dei cani pericolosi proviene proprio da una base scientifica e non emotiva».Contro la scomparsa della black-list si è schierato il Codacons: «Il patentino - attacca l’associazione dei consumatori - non sarà obbligatorio nemmeno per i proprietari di pitbull e rottweiler. Sarà indispensabile solo dopo che il cane avrà già dimostrato al veterinario di essere aggressivo e pericoloso, ossia dopo che avrà morso e ridotto in fin di vita qualcuno...».Tra la Martini e gli animalisti al tavolo c’era anche Pasqualino Santori, presidente del comitato di bioetica veterinaria. «Quello che volevamo sottolineare - ha spiegato - è che non tutti i pitbull sono pericolosi, e che pur mantenendo l’attenzione su questi, bisogna allargarla ad altre razze, stando attenti a tutte le situazioni potenzialmente pericolose, non determinate dal patrimonio genetico, ma frutto di concause». Santori ha poi ricordato come, in ogni caso, le aggressioni di cani sono «molto rare, quattro volte meno della probabilità di essere colpiti da un fulmine. Ma la paura c’è, alimentata da una vecchia cultura, di quando essere morsi da un cane poteva voler dire morire di rabbia, una morte orribile».Un lavoro difficile è stato anche mettere d’accordo tutte le «anime» del mondo animalista. «Tutti in sintonia su una cosa - spiega ancora la Martini - la lista di proscrizione è inadeguata scientificamente ed è una foglia di fico. Ci sono padroni irresponsabili che possono far diventare pericolosi anche dei cani meticci, sono persone che utilizzano l’animale per esprimere la propria irresponsabilità. Ora la spetta ai Comuni: noi forniamo il materiale, preparato dai veterinari, le associazioni sono disposte a collaborare».Il patentino è gratuito: «Spero che molti proprietari seguano i corsi anche se non obbligati - spiega Martini - perché daranno loro gli strumenti per una convivenza serena tra il loro cane e i vicini di casa, ad esempio. Le lezioni sono semplici, accessibili a tutti».Il corso, ha spiegato Carlotta Bernasconi, vicepresidente della Fnovi, la federazione dei veterinari, «inizia con informazioni sulle origini del cane, sulle esigenze come animale sociale, per passare poi allo sviluppo comportamentale. Il percorso dà particolare rilevanza al problema della comunicazione del cane, per imparare a interpretare i suoi comportamenti. Si parlerà anche di quali possano essere i «campanelli d’allarme» per comportamenti aggressivi, che devono preoccupare e che devono essere valutati da un veterinario».Un capitolo importante è dedicato alla convivenza cane-bambino, affinché non si verifichino più episodi tragici di aggressività in casa e in presenza di bimbi piccoli.

sabato 3 ottobre 2009

Vietati gli interventi per abbellire i cani

Tratta di cuccioli, fino a 15 mesi di carcere.
Sanzioni penali per operazioni «estetiche» a coda e orecchie

ROMA — Mai più cuccioli clandestini. La tratta di cani, gatti importati in Italia per vie illegali subisce un duro colpo dopo l’approvazione di una leg­ge severa in Consiglio dei mini­stri. I trafficanti saranno puniti con pene severe, fino a quindi­ci mesi di reclusione e anche più se gli animali hanno meno di otto mesi. È uno dei puntI fondamen­tali del provvedimento propo­sto dal ministro degli Esteri, Franco Frattini, per recepire una vecchia Convenzione euro­pea. Diventano penali altri rea­ti ai danni dei più deboli. Ab­bandono, maltrattamento, ta­glio di coda e orecchie per fini estetici e in generale tutti gli in­terventi chirurgici che genera­no sofferenza, comprese l’asportazione di unghie e den­ti.La legge dovrà essere esami­nata da Camera e Senato ed es­sere votata entro Natale, come ha annunciato Frattini: «La Convenzione riguarda milioni di famiglie italiane. Solo negli ultimi undici mesi circa 70 mi­la cuccioli sono arrivati nel no­stro Paese illegalmente. Un fe­nomeno di dimensioni inaccet­tabili ». Sanzioni per i negozian­ti che si prestano a vendere cuccioli senza certificato, ri­schi di vedersi ritirare la licen­za per i trasportatori.Il provvedimento si inseri­sce in un quadro di iniziative legislative a favore degli anima­li che acquistano diritti propri di tutti gli esseri «senzienti». È appena stata presentata una sorta di testo unico su iniziati­va del sottosegretario al Welfa­re, Francesca Martini: «La rati­fica della Convenzione firmata nel 1997 a Strasburgo è il risul­tato della collaborazione col ministero degli Esteri. Vengo­no introdotte importanti novi­tà. In particolar modo, taglio di orecchie e coda diventano reati penali attraverso la modi­fica dell’articolo 544ter del Co­dice penale. Pene severe anche per chi porta in Italia cani o gat­ti non identificati e sprovvisti di certificazione».L’Associazione nazionale medici veterinari (Anmvi) at­tendeva da tempo: «Il traffico illegale non sembra avere in­flessioni e abbiamo difficoltà a fronteggiarlo perché è causa di gravi problemi sanitari». Carla Rocchi, presidente dell’Enpa, Ente protezione animali descri­ve una realtà drammatica: «Le frontiere sono un colabrodo. I cuccioli importati con viaggi faticosi per ogni via muoiono o si ammalano. Sono accompa­gnati da falsa certificazione per essere venduti come prove­nienti da allevamenti italiani».
Margherita De Bac

Animali spediti in scatola. La Lav: chiudere l’azienda


BASSANO DEL GRAPPA – Un appello alla Procura della Repubblica di Bassano, affin­ché interrompa l’attività di chi per lavoro spedisce «pic­coli animali esotici vivi per posta, li sottopone a viaggi di durata indefinita, rinchiu­si in pacchetti ermeticamen­te sigillati, senza possibilità di respirare, né indicazioni del contenuto sulla confezio­ne ». A farlo è la Lega antivivi­sezione (Lav) che punta il di­to contro un’azienda vicenti­na, pur precisando che è «in compagnia di altre»: il «miri­no » è rivolto al negozio «Na­tura Viva» di Bassano del Grappa, specializzato nella vendita online di animali eso­tici, e finito l’altra sera all’in­terno del tg satirico Striscia la notizia di Canale 5. Dal ne­gozio però respingono le ac­cuse: «Le nostre spedizioni sono conformi alla legge, lo ha accertato nei giorni scorsi anche il Corpo Forestale».
Gli ambientalisti segnala­no le attività del negozio bas­sanese da oltre un anno e mezzo. L’azienda infatti, pro­tagonista di un servizio tv an­dato in onda su «Striscia» nella serata del primo otto­bre, già nel 2008 era stata og­getto di denuncia della Lav, depositata alla Procura della Repubblica di Bassano: con l’esposto si segnalava la prati­ca di spedire animali vivi. Nelle immagini di «Striscia» viene riportata un’intervista al Corpo Forestale che segna­la come pratica illecita la spe­dizione di animali vivi, e suc­cessivamente un tentativo di intervista nel negozio bassa­nese, che finisce in un vivace battibecco per impedire di fa­re immagini, fra il negozian­te Roberto Baccin e i giornali­sti del tg satirico. Alla fine i giornalisti mostrano l’auto e la telecamera pesantemente danneggiate, e ne attribuisco­no la responsabilità all’inter­vistato. «Natura Viva» è pre­sente anche su internet, nel sito web vengono mostrati i tipi di animali che vengono venduti via posta: principal­mente tartarughine e piccoli rettili. «Purtroppo 'Natura Viva' non è l’unica azienda a proporre questo tipo di ven­dita – commenta Nadia Ma­sutti, responsabile Lav setto­re Animali esotici – il merca­to dei piccoli animali esotici da compagnia, che ha preso recentemente una piega esponenziale in Italia, va argi­nato con fermezza: molte so­no specie protette di cui è re­golamentata o vietata la com­mercializzazione ».
Secondo la Lav la vendita per posta è illegale: «E’ ricor­dato anche nel sito di Poste Italiane, e nel merito si è espressa anche l’Avda (Asso­ciazione Veterinaria per i Di­ritti Animali) secondo cui 'le eventuali conseguenze del trasporto vanno valutate in riferimento a quanto previ­sto dalla legge 189\04 che pu­nisce i comportamenti che inducono sofferenza».
Dal negozio bassanese re­spingono al mittente le accu­se di Lav e «Striscia». «Ho trovato tre persone dentro la mia proprietà che filmavano e registravano, nonostante gli inviti non sono usciti e mi hanno aggredito – dichia­ra Baccin – Martedì gli agen­ti della Forestale di Milano hanno svolto un accertamen­to nel nostro negozio, non hanno rilevato nulla di irre­golare nell’attività e nelle spedizioni e hanno fatto due verbali con cui lo attestano. Nessuna denuncia, nessun sequestro». Baccin ribadisce di operare secondo la legge: «La magistratura indaga da due anni, ma non ha trovato nulla perché è tutto in rego­la: da 15 anni spediamo gli animali secondo le normati­ve del settore. I pacchetti non sono ermetici, o gli ani­mali morirebbero, ma sono fatti secondo quanto previ­sto dall’azienda sanitaria lo­cale. Se Striscia avesse fatto regolare richiesta, avrei auto­rizzato le immagini».
Andrea Alba

giovedì 1 ottobre 2009

Tornatore, sgozzare tori non è azione da Oscar

Apprendo che Baarìa, l’ultimo film di Giuseppe Tornatore, è stato designato dall’Anica a rappresentare l’Italia nella corsa al premio Oscar. Sarà contento il regista, forse un po’ meno del botteghino, dove ci si aspettava maggior trionfo. Può darsi che un freno all’invasione delle sale cinematografiche sia anche dovuto a una scelta del regista duramente, e giustamente, stigmatizzata non solo dagli animalisti, ma anche da chi possiede un minimo di sensibilità nei confronti degli animali. La polemica riguarda la scena in cui un bovino viene crudelmente ammazzato con un punteruolo conficcato nella fronte, quindi sgozzato, ancora vivo. Mentre il sangue esce copioso, dai vasi recisi, viene raccolto per essere dato, come corroborante, a una donna incinta...La Lav ha denunciato subito l’episodio ai media, mentre l’associazione dei consumatori Codici ha invitato la gente a disertare le sale cinematografiche dove il film viene proiettato. «Col film Baarìa siamo tornati di colpo indietro di 50 anni, quando per girare i western si uccidevano i cavalli facendoli realmente cadere da scenografici dirupi», denuncia Valentina Coppola, responsabile della sezione ambiente del Codici di fronte alla truculenta uccisione avvenuta per il film di Tornatore. E al di là della scelta di una ricostruzione realistica di quei tempi bui, nella fase di transizione dal fascismo al comunismo, quello che fa riflettere è, prima di tutto, se di queste scene violente ce ne sia proprio la necessità, specie in una pellicola visibile a ogni tipo di pubblico, senza alcun limite di età. Tornatore ha chiarito che la scena non poteva essere evitata. Sicuramente un virtuosismo artistico di incommensurabile valore. Lo stesso regista, in una conferenza a Firenze, ha affermato di aver tentato con gli effetti speciali, ma non funzionavano. Non si pretende che arruolasse Douglas Trumbull, il supervisore degli effetti speciali di capolavori quali 2001 Odissea nello Spazio, Incontri Ravvicinati del Terzo Tipo e Blade Runner, ma era sufficiente un computer e uno che lo sapesse usare per «taroccare» la scena, ma renderla realistica. Evidentemente in Tunisia Tornatore non disponeva di questi raffinati mezzi. Aveva solo il punteruolo.Il regista, nel suo delirio di ricostruzione della realtà più realista, ha invece preferito andare in un macello tunisino e filmare quel che si usava fare decenni fa per i grossi animali, prima che comparissero la pistola a proiettile captivo o l'elettrocuzione (scossa elettrica), metodi di stordimento ritenuti umanamente accettabili. «Tanto» ha detto «qui ne ammazzano così, diversi al giorno». Viene in mente la donna che compra la pelliccia di visone. «Tanto i visoni erano già morti». Intanto la scena è girata in Tunisia, lontano dalle severe leggi italiane.Vuoi mostrare la dura realtà dei tempi senza effetti speciali? Bene, allora gira in Italia e prenditi le tue responsabilità, caro regista, altrimenti ti becchi giustamente gli epiteti che stanno girando sul Net circa il tuo operato. D’altronde, nel film, durante il racconto del passato al ragazzo, si vede improvvisamente la testa di un uomo spappolata da un colpo sparato a bruciapelo. Fiction o realtà? Effetti speciali o Tornatore ha pagato per rappresentare realisticamente la scena, girandola magari in Cina o in Algeria, dove qualcuno che per dieci euro spara o sgozza davvero (uomini), si trova a ogni angolo di strada? Qui gli effetti speciali hanno funzionato, almeno si spera, con i bovini no. Che strana regia.