sabato 3 ottobre 2009

Vietati gli interventi per abbellire i cani

Tratta di cuccioli, fino a 15 mesi di carcere.
Sanzioni penali per operazioni «estetiche» a coda e orecchie

ROMA — Mai più cuccioli clandestini. La tratta di cani, gatti importati in Italia per vie illegali subisce un duro colpo dopo l’approvazione di una leg­ge severa in Consiglio dei mini­stri. I trafficanti saranno puniti con pene severe, fino a quindi­ci mesi di reclusione e anche più se gli animali hanno meno di otto mesi. È uno dei puntI fondamen­tali del provvedimento propo­sto dal ministro degli Esteri, Franco Frattini, per recepire una vecchia Convenzione euro­pea. Diventano penali altri rea­ti ai danni dei più deboli. Ab­bandono, maltrattamento, ta­glio di coda e orecchie per fini estetici e in generale tutti gli in­terventi chirurgici che genera­no sofferenza, comprese l’asportazione di unghie e den­ti.La legge dovrà essere esami­nata da Camera e Senato ed es­sere votata entro Natale, come ha annunciato Frattini: «La Convenzione riguarda milioni di famiglie italiane. Solo negli ultimi undici mesi circa 70 mi­la cuccioli sono arrivati nel no­stro Paese illegalmente. Un fe­nomeno di dimensioni inaccet­tabili ». Sanzioni per i negozian­ti che si prestano a vendere cuccioli senza certificato, ri­schi di vedersi ritirare la licen­za per i trasportatori.Il provvedimento si inseri­sce in un quadro di iniziative legislative a favore degli anima­li che acquistano diritti propri di tutti gli esseri «senzienti». È appena stata presentata una sorta di testo unico su iniziati­va del sottosegretario al Welfa­re, Francesca Martini: «La rati­fica della Convenzione firmata nel 1997 a Strasburgo è il risul­tato della collaborazione col ministero degli Esteri. Vengo­no introdotte importanti novi­tà. In particolar modo, taglio di orecchie e coda diventano reati penali attraverso la modi­fica dell’articolo 544ter del Co­dice penale. Pene severe anche per chi porta in Italia cani o gat­ti non identificati e sprovvisti di certificazione».L’Associazione nazionale medici veterinari (Anmvi) at­tendeva da tempo: «Il traffico illegale non sembra avere in­flessioni e abbiamo difficoltà a fronteggiarlo perché è causa di gravi problemi sanitari». Carla Rocchi, presidente dell’Enpa, Ente protezione animali descri­ve una realtà drammatica: «Le frontiere sono un colabrodo. I cuccioli importati con viaggi faticosi per ogni via muoiono o si ammalano. Sono accompa­gnati da falsa certificazione per essere venduti come prove­nienti da allevamenti italiani».
Margherita De Bac

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