martedì 31 marzo 2009

Animali: Martini scrive a prefetti, richiamo su attuazione ordinanza


Roma, 31 mar. (Adnkronos Salute) - Attuare l'Ordinanza che vieta l'utilizzo e la detenzione di esche o di bocconi avvelenati contro cani randagi. A richiamare l'attenzione è il sottosegretario alla Salute Francesca Martini, che ha inviato una lettera ai prefetti per sollecitarli a una pronta applicazione delle norme dell'Ordinanza ministeriale emanata il 18 dicembre 2008.Nel quadro dell'emergenza randagismo, si legge in una nota del ministero, si è verificato "un incremento ulteriore dei fenomeni delittuosi legati allo spargimento di bocconi killer, volti all'avvelenamento di cani con correlato rischio per la salute pubblica, per la fauna selvatica, nonché per l'ambiente". Da qui la presa di posizione della Martini, che ha inoltre invitato i prefetti a una rapida istituzione del Tavolo di coordinamento con le Forze dell'ordine e gli enti interessati.

giovedì 19 marzo 2009

CANI RANDAGI: BLITZ DEI NAS NEI CANILI SICILIANI, SEQUESTRI


(AGI) - Palermo, 19 mar. - I carabinieri del Nas di Palermo hanno proceduto al sequestro amministrativi di diversi canili al termine di controlli in tutto il territorio siciliano contro il fenomeno del randagismo. Nel corso delle verifiche e' stato accertato che molte strutture, oltre a essere sprovviste della prescritta autorizzazione e dei requisiti minimi stabiliti dalla legge, ospitavano animali non iscritti all'anagrafe canina. Nel dettaglio, a Campobello di Licata (Agrigento), e' stato segnalato alle autorita' amministrative e sanitarie il legale responsabile del rifugio per cani "Dog Time", in contrada Garcitella, sottoponendo a sequestro amministrativo l'intera struttura il cui valore ammonta a circa 50 mila euro. I 10 animali ospitati sono stati sottoposti a profilassi e microcippatura da personale dell'Ausl 1 di Agrigento. Stesso copione in provincia di Trapani, a Marsala, dove e' stato segnalato il responsabile del rifugio per cani ubicato nella zona industriale, in via Favara, con il contestuale sequestro dell'immobile del valore di 60 mila euro. L'Ausl 9 ha provveduto alla profilassi e microcippatura dei 10 cani presenti. Settantatre, invece, i cani ricoverati presso i locali della cooperativa "Arca piccola societa'" di Partinico (Palermo). Sigilli alla struttura da 60 mila euro e segnalato il presidente. Medesima sorte per il rifugio per cani del valore di 40 mila euro, gestito dall'associazione Lega nazionale per la difesa del cane di viale Diana, dove sono ospitati 253 cani di varia eta' e razza. Anche in questo caso il personale del distretto veterinario dell'Ausl 6 ha provveduto agli accertamenti sanitari. Ancora a Palermo, i carabinieri del Nas hanno sequestrato il rifugio di via Gramsci, del valore di 50 mila euro e con 27 cani, segnalando il presidente dell'associazione protezione animali "Gramsci Onlus". Infine, a Misilmeri (Palermo), sigilli sono stati apposti al ricovero di contrada Portella di mare, del valore di 70 mila euro, dove sono stati trovati 25 cani, sottoposti a profilassi e microcippatura.

CANI RANDAGI: MARTINI, E' UNA VERA EMERGENZA AL SUD


Il fenomeno del randagismo rappresenta "una vera e propria emergenza al sud". E' l'allarme del sottosegretario alla Salute Francesca Martini, intervenuta a 'Insieme sul due' di Rai 2 a proposito delle recenti, drammatiche aggressioni di cani randagi. "La popolazione canina va controllata, e' un problema di salute ed incolumita' pubblica", spiega la Martini. Di salute perche' "i cani randagi, maltrattati, che vivono in situazioni di degrado, possono essere portatori di patologie che si diffondono attraverso insetti vettori. Non dimentichiamo mai che il rapporto uomo animale e' un fattore di civilta'". La Martini e' tornata inoltre a puntare il dito su comuni e servizi veterinari, a cui spetta la responsabilita' del controllo dei cani randagi. "Questi fatti avvenivano ed erano gia' stati evidenziati dall'estate scorsa, in maniera anche pesante, e io credo che chi non e' intervenuto nei tempi e nei modi in cui era suo dovere farlo abbia come minimo una responsabilita' morale". Infine, "personalmente, anche come madre, trovo inconcepibile che nel 2009 un bambino che gira su una spiaggia venga aggredito da un branco di cani, e che una famiglia possa essere privata del proprio figlio in una situazione di degrado di questo tipo - afferma la sottosegretario - allo stesso modo condivido la sorte di questa povera turista che al mattino li' faceva jogging". In ogni caso, no all'abbattimento dei cani killer: l'ordinanza del sindaco di Modica, dove il branco ha ucciso un bambino e ferito una turista, e' "in contrasto con tutte le leggi vigenti. L'ho definito un pasticcio giuridico - spiega Martini - perche' si possono abbattere cani di comprovata pericolosita' soltanto attraverso un provvedimento di tipo eutanasico, dopo che e' stata evidenziata la comprovata pericolosita'" E quindi, "se questi cani non erano provvisti di microchip - sottolinea - come e' possibile identificarli e quindi dire che sono stati i cani aggressori?". Questo tipo di protocolli, conclude Martini, "sono fissati dalla legge e debbono avvenire in un contesto di legalita', e quindi di osservazione da parte del medico veterinario".

mercoledì 18 marzo 2009

"Abbattete tutti i cani pericolosi"


"Abbattete tutti i cani pericolosi"
Odinanza sindaco Modica contro randagi

Malgrado il sottosegretario al Welfare, Francesca Martini, abbia esplicitamente detto di evitare la mattanza, il sindaco di Modica, Antonello Buscema, ha emanato un'ordinanza con la quale ordina "l'abbattimento da parte di tutte le forze dell'ordine dei cani abbandonati di cui risulti la pericolositaà, presenti nel territorio comunale". Intanto sarebbe stato catturato, secondo i veterinari, il 'capobranco', nella zona di contrada Pisciotto.
L'ordinanza vale a partire dalla località balneare di Marina di Modica fino al confine con il territorio del Comune di Scicli. Il provvedimento, come detto, è in controtendenza rispetto alle indicazioni giunte dalla sottosegretaria al Welfare, Francesca Martini, che aveva infatti chiesto di dare priorità alla cattura e alla sterilizzazione dei cani, vietando l'abbattimento se non in caso di difesa personale. Una direttiva che il prefetto di Ragusa, Carlo Fanara, aveva seguito dopo che in un primo momento si era parlato anche di un intervento di eliminazione dei cani pericolosi liberi.
Dal canto suo, il sindaco Buscema ha motivato la sua ordinanza con ''gravi motivi di ordine pubblico'' per i quali e' necessario disporre ''l'abbattimento dei cani abbandonati e pericolosi'' presenti sul territorio comunale. ''Ho preso questa iniziativa - ha spiegato il sindaco - dopo non avere ottenuta alcuna indicazione da parte degli enti e delle istituzioni alle quali mi sono rivolto per sapere come agire''.

mercoledì 11 marzo 2009

Lav: Da oggi stop europeo a test su animali per cosmetici


Roma, 11 mar (Velino) - “Oggi 11 marzo entra in vigore il secondo stop europeo in materia di test cosmetici su animali - dopo il primo che nel 2004 ha vietato di testare prodotti cosmetici finiti su animali - che finalmen...
Negli ultimi anni, spiega la Lav, “sono stati molti gli sforzi economici, politici e scientifici per lo sviluppo di test sostitutivi all’uso di animali, i quali, oltre al vantaggio etico, sono anch...

(com/asp)

martedì 3 marzo 2009

Cani pericolosi, sparisce la «Black list»


Il sottosegretario Martini: inutile criminalizzare solo alcune razze. Plauso della Lav
Cani pericolosi, sparisce la «Black list»Responsabilità penale per i proprietari
Le nuove norme entreranno in vigore all'inizio di aprile. Previsto anche l'obbligo di raccolta delle deiezioni


ROMA - Scompare la black list, ovvero la lista nera delle razze pericolose. Arriva la responsabilità penale e civile dei proprietari e di chi detiene un cane anche momentaneamente. Vengono vietati l'addestramento all'aggressività, selezioni o incroci pericolosi, il doping e gli interventi chirurgici destinati a modificare la morfologia di un cane o non finalizzati a scopi curativi. Sono queste alcune delle norme contenute nella nuova ordinanza sulla detenzione dei cani presentata dal sottosegretario alla Salute, Francesca Martini, che dovrebbe entrare in vigore entro 30-40 giorni. La tempistica è stata precisata dalla stessa esponente del governo che ha spiegato che l'iter per la pubblicazione del testo sulla Gazzatta Ufficiale è già partito e che il provvedimento entrerà in vigore il giorno stesso della pubblicazione. Presumibilmente, appunto, l'inizio di aprile.
IL RUOLO DEI VETERINARI - Tra le altre cose, l'ordinanza obbliga anche chiunque conduca il cane in ambito urbano a raccoglierne le feci e avere con sè strumenti idonei alla raccolta. Viene poi messo in primo piano il ruolo dei veterinari cui spetterà il compito di organizzare un registro per i cani a rischio potenziale elevato. Per questi cani diventano obbligatori sia il guinzaglio sia la museruola. Guinzaglio che sarà obligatorio sempre, per tutte le razze, quando ci si trovi in aree pubbliche e che dovrà avere un'estensione massima di un metro e mezzo, onde consentire al proprietario di controllare da vicino il proprio quattrozampe. I cani potranno circolare senza guenzaglio solo in alcune aree delimitate e individuate dai comuni. Tuttavia i proprietari dovranno sempre avere appresso la museruola, rigida o morbida, da applicare in caso di potenziale pericolo.
COMMENTA sul forum Animali&Dintorni
IL RAPPORTO UOMO-ANIMALE - «Mettiamo al centro del provvedimento il rapporto uomo-animale e la responsabilità che deve avere ogni proprietario di cani - commenta la stessa Francesca Martini -. La precedente ordinanza prevedeva una inutile black list che catalogava anche razze di cani semi sconosciute senza tra l'altro avere alcun fondamento scientifico e senza prevedere alcun provvedimento di prevenzione o di formazione dei proprietari».
IL PLAUSO DEGLI ANIMALISTI - Positive anche le prime reazioni del mondo ambientalista e animalista: «Accogliamo con estremo favore l’abolizione della cosiddetta "lista nera" - annuncia Ilaria Innocenti, responsabile del settore Cani e Gatti della Lega Antivivisezione - poiché non si è dimostrata di alcuna utilità ai fini della prevenzione e ha criminalizzato ingiustamente molti animali. Non esistono infatti razze pericolose, ma solo razze e singoli cani che presuppongono una maggiore conoscenza cinofila. Per prevenire i fenomeni di aggressività anche all’interno delle mura domestiche, ovvero la stragrande maggioranza, è necessaria infatti la piena responsabilizzazione dei conduttori e la loro formazione affinché sappiano educare il cane e riconoscerne i segnali per poter intervenire, con l’aiuto di esperti, in maniera appropriata e tempestiva per aiutarlo a ripristinare l’equilibrio relazionale». Per Carla Rocchi, presidente dell'Enpa, si tratta invece di un'ordinanza che introduce un «sano federalismo canino», soprattutto per la parte in cui si demanda al sindaco il controllo del registro dei cani pericolosi, superando così le black list sulle razze a rischio introdotte dal ministro Sirchia, prima, ed aggiornate dal ministro Livia Turco. «Le precedenti black list - ha spiegato la Rocchi - non sono state altro che una promozione per l'uso dei cani a fini di aggressione ed autodifesa. Ora serve però un ulteriore lavoro per superare la definizione di cani pericolosi: bisogna contestualizzare l'animale. Infatti, un cane maremmano o un cane da pastore svolgono il loro lavoro se messi a guardia dei greggi o se tenuti in campagna. Un maremmano ai Parioli diventa un'altra cosa e può essere pericoloso». Parla invece di «un primo importante passo in avanti verso un nuovo approccio in materia di detenzione responsabile dei cani» Lorenzo Croce, presidente dell'Aidaa, secondo cui «questa ordinanza credo debba essere il primo passo verso una legge che regoli tutta la questione dei diritti degli animali e della gestione dei cani».
03 marzo 2009