giovedì 19 marzo 2009

CANI RANDAGI: MARTINI, E' UNA VERA EMERGENZA AL SUD


Il fenomeno del randagismo rappresenta "una vera e propria emergenza al sud". E' l'allarme del sottosegretario alla Salute Francesca Martini, intervenuta a 'Insieme sul due' di Rai 2 a proposito delle recenti, drammatiche aggressioni di cani randagi. "La popolazione canina va controllata, e' un problema di salute ed incolumita' pubblica", spiega la Martini. Di salute perche' "i cani randagi, maltrattati, che vivono in situazioni di degrado, possono essere portatori di patologie che si diffondono attraverso insetti vettori. Non dimentichiamo mai che il rapporto uomo animale e' un fattore di civilta'". La Martini e' tornata inoltre a puntare il dito su comuni e servizi veterinari, a cui spetta la responsabilita' del controllo dei cani randagi. "Questi fatti avvenivano ed erano gia' stati evidenziati dall'estate scorsa, in maniera anche pesante, e io credo che chi non e' intervenuto nei tempi e nei modi in cui era suo dovere farlo abbia come minimo una responsabilita' morale". Infine, "personalmente, anche come madre, trovo inconcepibile che nel 2009 un bambino che gira su una spiaggia venga aggredito da un branco di cani, e che una famiglia possa essere privata del proprio figlio in una situazione di degrado di questo tipo - afferma la sottosegretario - allo stesso modo condivido la sorte di questa povera turista che al mattino li' faceva jogging". In ogni caso, no all'abbattimento dei cani killer: l'ordinanza del sindaco di Modica, dove il branco ha ucciso un bambino e ferito una turista, e' "in contrasto con tutte le leggi vigenti. L'ho definito un pasticcio giuridico - spiega Martini - perche' si possono abbattere cani di comprovata pericolosita' soltanto attraverso un provvedimento di tipo eutanasico, dopo che e' stata evidenziata la comprovata pericolosita'" E quindi, "se questi cani non erano provvisti di microchip - sottolinea - come e' possibile identificarli e quindi dire che sono stati i cani aggressori?". Questo tipo di protocolli, conclude Martini, "sono fissati dalla legge e debbono avvenire in un contesto di legalita', e quindi di osservazione da parte del medico veterinario".

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