sabato 23 ottobre 2010

Autismo: cane alleato contro lo stress per i bimbi autistici


Il cane si sa è il migliore amico dell’uomo, un tenero e affidabile compagno a quattro zampe, fedele e devoto, che assicura coccole e affetto. Un buon amico, ma soprattutto, secondo una recente ricerca scientifica, un insospettabile alleato contro lo stress per i bambini che soffrono di autismo. Particolarmente sensibili, introversi, riescono difficilmente a intessere relazioni interpersonali, i piccoli autistici troverebbero in Fido un vero porto sicuro, un antistress scodinzolante. 
Proprio così, un cane in casa è la medicina migliore contro lo stress dei bambini autistici, il vero toccasana per il loro benessere quotidiano, che secondo lo studio, pubblicato sulle pagine della rivista Psychoneuroendocrinology, li aiuterebbe a vivere davvero meglio.  
Nel corso della sperimentazione, i ricercatori hanno affidato a quarantadue famiglie, con un figlio affetto dalla patologia, un cane addestrato in modo specifico, per affrontare senza agitarsi le eventuali crisi del bambino, hanno sottoposto ai famigliari un questionario sul comportamento e sui disturbi legati all’autismo e hanno misurato il livello degli ormoni associati allo stress nei bambini, prima e dopo l’arrivo del nuovo membro della famiglia a quattro zampe.
Confrontando i dati emersi, il merito di Fido è stato lampante: l’ansia è diminuita, così come lo stress e gli episodi di crisi o capricci del piccoli autistici, che sono scesi da 33 a 25.
“Non ho mai notato un cambiamento così drastico prima, lo studio ha dimostrato che i cani hanno un forte impatto sulla salute dei bambini autistici” ha sottolineato una delle ricercatrici che ha partecipato allo studio.

martedì 19 ottobre 2010

Investe un cane e scappa. Scatta la multa da 389 euro


Ascoli Piceno, 19 ottobre 2010 - Ad Ascoli è stato applicato per la prima volta il nuovo articolo 189 del Codice della Strada, che sanziona i pirati della strada che non soccorrono gli animali. La polizia stradale ha multato di 389 euro un automobilista straniero che ha investito un cane e non si è fermato a soccorrerlo.
La vicenda è avvenuta sabato, in via Piceno Aprutina, ma la notizia è giunta solo oggi. L’investitore mentre era alla guida di una Mercedes, ha travolto un pastore tedesco che attraversava la strada. Dopo l’urto, l’uomo ha proseguito la marcia come se niente fosse. Alla rotatoria successiva è tornato indietro, ha dato un’occhiata senza scendere dalla vettura, ha visto che l’animale era morto e ha proseguito. A chiamare il 113 sono stati alcuni passanti.

lunedì 18 ottobre 2010

Il tuo cane è ottimista?


Un recente studio britannico sembrerebbe dimostrare che anche i cani hanno aspettative precise nei confronti della vita e dei padroni. E se vengono disattese il nostro amico peloso può reagire male e manifestare i disturbi tipici degli ansiosi. (Riccardo Galli, 18 ottobre 2010)


Anche Fido può essere pessimista o ottimista nei confronti della vita. L’inattesa rivelazione arriva dalla Gran Bretagna, dove un team di ricercatori dell’ Università di Bristol ha studiato il comportamento dei cani quando vengono separati dai loro padroni, momento solitamente "difficile" per la maggior parte dei nostri amici a quattro zampe.

Che ansia
Michael Mendl e i suoi colleghi hanno analizzato un gruppo di 24 cani ospiti di un canile per alcuni giorni: dopo averli fatti giocare e divertire uno per uno, li hanno lasciati soli per alcuni minuti riprendedoli con una telecamera. I filmati sono serviti per attribuire un punteggio allo stato di ansia manifestato dai cani in seguito al temporaneo abbandono.
Alcuni degli animali sono rimasti tranquilli e al massimo si sono un po’ intristiti, mentre altri hanno iniziato ad abbaiare, uggiolare e distruggere gli arredi del locale.
Nei giorni successivi, i ricercatori hanno insegnato ai cani che avrebbero potuto trovare un contenitore con del cibo in un angolo della stanza, mentre nell’angolo opposto avrebbero trovato il contenitore vuoto. Hanno poi piazzato il contenitore in una zona dubbia (al centro della stanza) e hanno analizzato il comportamento degli animali.

Aspettative... canine

Quelli che in seguito all’abbandono si erano dimostrati più tranquilli sono corsi verso il contenitore, mentre la maggior parte dei più ansiosi ha guardato al contenitore con un certo disinteresse. Secondo gli studiosi gli animali del primo gruppo erano convinti di trovarlo pieno di cibo, mentre i secondi si aspettavano di trovarlo vuoto.
"Sappiamo che negli esseri umani lo stato d’animo influisce sulle aspettative, ma il nostro studio ha dimostrato che questo accade anche nei cani" spiega Mendl.
"I proprietari dei cani interpretano in modo molto diverso lo stato d’animo dei loro animali: alcuni si preoccupano ogni volta che li lasciano soli, altri sono convinti che il cane sia felice anche se in casa non c’è nessuno e che i tappeti rosicchiati e i bisognini lasciati in giro siano un dispetto fatto di proposito" afferma il ricercatore. "In realtà anche i cani hanno sentimenti ed emozioni e le manifestazioni di ansia vanno segnalate al veterinario che interverrà nel modo più opportuno".

I cani del Sud trovano casa sotto la Mole


Sono in molti a rivolgersi a Internet per cercare e condividere informazioni su nutrizione, servizi e novità per migliorare la cura dei loro amici a quattro zampe. Oltre alla cosiddetta "Petcare", i social network possono servire come utile canale di adozione, come nel caso di questi cani, provenienti dal Sud Italia e portati nelle famiglie torinesi grazie ad associazioni operanti sul Web.

domenica 17 ottobre 2010

Roma Capitale dei gatti randagi, al Verano un modello da imitare


Il mensile «Quattro Zampe»: al cimitero un ricovero esempio da seguire per i felini senza padrone

ROMA - Per molti, è la Capitale dei gatti. E non a torto. Tra le tante ordinanze dei comuni italiani che ostacolano (o in taluni casi vietano) la cura degli animali randagi, da Roma arriva un modello per gli amici gatti: il cimitero monumentale del Verano, ricovero per una affollata colonia felina. Lo rivela il mensile Quattro Zampe che, in ottobre, dedica un dossier alle ordinanze sul tema randagismo.

MODELLO «VERANO»
– Secondo il mensile, il Verano è senza dubbio un esempio da seguire per la cura dei gatti: 428 mici randagi vivono indisturbati nell’area monumentale, grazie anche alle scelte di buonsenso messe in atto dal direttore dei servizi cimiteriali dell’Ama e dall’associazione onlus Animal Welfare. L’area ospita 34 postazioni dedicate all’alimentazione dei gatti, di cui 14 «Cat Cottage», e 20 cassepanche mobili verdi in materiale plastico. Nelle singole postazioni viene quotidianamente portato cibo per la colonia felina: i gatti accedono per mangiare e, così, tengono lontano i topi.


LA CAPITALE DEI GATTI
– Altro particolare non trascurabile: all’interno delle mura del Verano, i felini vivono con un rischio minimo di finire sotto una macchina. Ma i gatti di Roma non sono curati sono tra le mura del Verano: oltre all’opera delle «gattare» (le signore che li curano negli androni dei condomini e non solo), esistono colonie feline anche Torre Argentina, Piramide e nella Città Universitaria della Sapienza. Sulle pagine di Quattro Zampe, il sottosegretario alla Salute, Francesca Martini, ricorda, inoltre che «privarli i randagi del sostentamento rientra nel reato di maltrattamento e non risolve il problema del randagismo».
NORME E RANDAGISMO – Eppure, negli anni, le norme comunali contro i randagi non sono mancate: a Siracusa, Siliqua in provincia di Cagliari, Monte di Procida, Altavilla Irpina. Tra le regole ricordate da Quattro Zampe per i randagi, ci sono quelle di «alimentare e abbeverare i randagi lontano da centri abitati e zone affollate, provvedere alla sterilizzazione, vaccinazione e microchippatura tramite servizio veterinario locale». Per contrastare eventuali norme anti-randagi, gli animalisti consigliano di «farsi dare la copia integrale dell’ordinanza dal Comune, leggerla attentamente e farla anche controllare da un avvocato; segnalare il caso alle associazione animaliste che metteranno in moto il loro ufficio legale».
Simona De Santis