domenica 17 ottobre 2010

Roma Capitale dei gatti randagi, al Verano un modello da imitare


Il mensile «Quattro Zampe»: al cimitero un ricovero esempio da seguire per i felini senza padrone

ROMA - Per molti, è la Capitale dei gatti. E non a torto. Tra le tante ordinanze dei comuni italiani che ostacolano (o in taluni casi vietano) la cura degli animali randagi, da Roma arriva un modello per gli amici gatti: il cimitero monumentale del Verano, ricovero per una affollata colonia felina. Lo rivela il mensile Quattro Zampe che, in ottobre, dedica un dossier alle ordinanze sul tema randagismo.

MODELLO «VERANO»
– Secondo il mensile, il Verano è senza dubbio un esempio da seguire per la cura dei gatti: 428 mici randagi vivono indisturbati nell’area monumentale, grazie anche alle scelte di buonsenso messe in atto dal direttore dei servizi cimiteriali dell’Ama e dall’associazione onlus Animal Welfare. L’area ospita 34 postazioni dedicate all’alimentazione dei gatti, di cui 14 «Cat Cottage», e 20 cassepanche mobili verdi in materiale plastico. Nelle singole postazioni viene quotidianamente portato cibo per la colonia felina: i gatti accedono per mangiare e, così, tengono lontano i topi.


LA CAPITALE DEI GATTI
– Altro particolare non trascurabile: all’interno delle mura del Verano, i felini vivono con un rischio minimo di finire sotto una macchina. Ma i gatti di Roma non sono curati sono tra le mura del Verano: oltre all’opera delle «gattare» (le signore che li curano negli androni dei condomini e non solo), esistono colonie feline anche Torre Argentina, Piramide e nella Città Universitaria della Sapienza. Sulle pagine di Quattro Zampe, il sottosegretario alla Salute, Francesca Martini, ricorda, inoltre che «privarli i randagi del sostentamento rientra nel reato di maltrattamento e non risolve il problema del randagismo».
NORME E RANDAGISMO – Eppure, negli anni, le norme comunali contro i randagi non sono mancate: a Siracusa, Siliqua in provincia di Cagliari, Monte di Procida, Altavilla Irpina. Tra le regole ricordate da Quattro Zampe per i randagi, ci sono quelle di «alimentare e abbeverare i randagi lontano da centri abitati e zone affollate, provvedere alla sterilizzazione, vaccinazione e microchippatura tramite servizio veterinario locale». Per contrastare eventuali norme anti-randagi, gli animalisti consigliano di «farsi dare la copia integrale dell’ordinanza dal Comune, leggerla attentamente e farla anche controllare da un avvocato; segnalare il caso alle associazione animaliste che metteranno in moto il loro ufficio legale».
Simona De Santis

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