lunedì 27 giugno 2011

Il ministro Brambilla e il video con la tigre: "Un abbraccio simbolo contro i circhi-lager"

il Giornale

 

Le immagini in cui la Brambilla gioca con una maestosa tigre, pubblicate sul Giornale.it, hanno fatto il giro del mondo (guarda il video). Il ministro racconta: "Sono orgogliosa del lavoro in difesa di tutti gli animali. Una mucca o un maiale devono essere rispettati e protetti quanto il nostro cagnolino"

Roma - Le immagini in cui Michela Vittoria Brambilla gioca con una maestosa tigre con la tranquillità con cui noi potremmo scherzare con il languido gatto di casa, pubblicate sul nostro sito, hanno fatto il giro del mondo. Rimbalzando tra telegiornali, pagine web di quotidiani, siti animalisti. E suscitando ovunque commenti ammirati per la bellezza della tigre (che però è un «lui»), il coraggio della ministra e l’intensità quasi amorosa del rapporto, che non a caso nel video (che dura quasi due minuti e mostra una confidenza incredibile) sono accompagnate dalla romantica A Whiter Shade of Pale nell’interpretazione di Joe Cocker.
Brambilla, chi è quel tigrone?
«Non posso rivelarlo, anche per tutelare lui. Mettiamola così: è un animale meraviglioso, a cui voglio un bene grandissimo - e credo si veda dalle immagini che vi siete procurati - strappato a un destino sicuramente triste. Che ora però può diventare un simbolo e contribuire ad avvicinare la sensibilità collettiva anche ai problemi degli animali meno conosciuti. Perché non si può difendere solo gli animali che vivono nelle nostre case».
Una temibile tigre come Fido e Micio?
«Vede, sono orgogliosa del fatto che, grazie anche all’azione di associazioni animaliste, in particolare della Lav, siamo riusciti a innescare un meccanismo che ha portato a cambiare i modelli di comportamento nei confronti degli animali domestici, a imporre una nuova cultura che interpreta ogni giorno di più l’amore che abbiamo nei loro confronti. Ma le stesse tutele devono essere estese a tutti gli animali, perché nascono uguali davanti alla vita. Una mucca, un maiale o una tigre devono essere rispettati e protetti quanto il nostro cagnolino».
Come pensa di riuscirci?
«Con la deputata Gabriella Giammanco, membro del mio comitato ministeriale per un’Italia animal friendly, e con il prezioso aiuto della Lav, abbiamo depositato una proposta di legge per la dismissione graduale dell’uso degli animali dei circhi. Io ho un bambino di 5 anni e non lo porterò mai a vedere un circo che utilizzi animali costretti ad addestramenti con la frusta, a vivere in gabbia, a una vita itinerante. E guardi che questa proposta, che si ispira a principi etici, non vuole affossare lo spettacolo circense: alcuni circhi contemporanei, pensiamo al Cirque du Soleil, offrono show impressionanti e meravigliosi, caratterizzati da artisti che sfidano i loro limiti e mostrano la loro abilità frutto di un duro e volontario allenamento. Ma gli animali non scelgono di esibirsi, non scelgono di allenarsi e di vivere in una gabbia in giro per il mondo».
Non ci sono solo i circhi a maltrattare gli animali...
«Ho dato vita assieme a Umberto Veronesi a un movimento che si chiama La coscienza degli animali che ha un manifesto sottoscritto già da più di 125mila persone. Vittorio Feltri è uno dei garanti. Ebbene, siamo contro tutto ciò che non rispetta gli animali, dall’abbandono di Fido alla caccia, dall’utilizzo per esperimenti di laboratorio agli zoo vecchia maniera, quelli con le gabbie piccole, dalle pellicce, che sono lugubri e di pessimo gusto, allo sfruttamento degli animali da carne, che fanno una vita e una morte atroci. Pensi solo alla strage degli agnellie dei capretti a Pasqua. Come è noto io non mangio carne, perché penso che non si possa dire: sono amico degli animali ma ogni tanto ne mangio qualcuno...».

E i palî e le sagre?
«Annunceremo presto un’iniziativa per contrastare le feste che prevedono lo sfruttamento degli animali, che sono tantissime anche se solo poche sono conosciute da tutti. I loro sostenitori dicono che dietro ci sono decenni di tradizioni. Ma le tradizioni possono essere rivisitate, adeguate alla sensibilità contemporanea! A Lodi fanno un palio bellissimo con i cavalli meccanici».  

 

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