giovedì 9 aprile 2009

L'Enpa: molti animali ancora intrappolati


Una tenda per curare cani e gatti feriti. Allarme dell'Anvi: i nostri medici non possono lavorare

MILANO - Giorgina, uno splendido terrier americano, professione soccorritrice, si è fatta male ad una zampa anteriore mentre scavava all'Aquila per cercare i superstiti del terremoto. Si è tagliata e anche per lei, unico in Italia, c'è un presidio, una tenda dove è stata medicata e fatta riposare. A gestire questo presidio veterinario, invidiato anche all'estero e che si trova nella tendopoli di San Vittorino, nei pressi dell'Aquila dove sta lavorando la Protezione civile della Capitale, ci sono gli uomini dell'Ufficio tutela e benessere animali del Comune di Roma: «Oltre a Giorgina - spiega Paolo Tarantino - abbiamo avuto qui anche un gatto fratturato per una caduta durante una scossa sismica. Il nostro sogno è quello di creare qui dei piccoli canili dove poter ospitare gli animali che sono rimasti soli o che, giustamente, vogliono continuare a rimanere accanto ai loro padroni anche nella tragedia».
SENZA VETERINARI - Nel frattempo l'Anmvi, l'Associazione nazionale dei medici veterinari, lancia l'allarme e fa sapere che il terremoto «ha gravemente interrotto lo svolgimento della libera professione veterinaria nel territorio». «Le attività, tanto nel settore zooiatrico che nella clinica degli animali da compagnia - si legge in una nota - risultano compromesse da ingenti danni strutturali ed economici». L'Anmvi sottolinea come all'Aquila «una sola struttura veterinaria privata sia operativa, all'interno di uno stabile che però è gravemente danneggiato. Erano sei le strutture attive prima del sisma». «Per i cani e i gatti in salvo al seguito dei proprietari non si registra una situazione di particolare emergenza - spiegano i medici -. I veterinari del territorio stanno, malgrado le difficoltá, fronteggiando le necessità. Altri, se serviranno, arriveranno da tutta Italia, organizzati dall'Ordine dei medici veterinari dell'Aquila che si sta coordinando con la Protezione Civile».
ANIMALI INTRAPPOLATI - L'Enpa, intanto, punta l'attenzione sui tanti cani e gatti ancora intrappolati dentro le case colpite dal sisma, abbandonati dai padroni in fuga. «In questo momento - spiega David Corsetti della sezione Enpa de L’Aquila - ancora non possiamo intervenire perché i vigili del fuoco impediscono, giustamente, l’accesso, dal momento che gli edifici sono ancora pericolanti. E anche carabinieri e guardia di finanza presidiano le case, per evitare fenomeni di sciacallaggio. Solo tra qualche giorno, quando sarà finita la fase della ricerca delle persone e i controlli di agibilità saranno stati completati potremo intervenire». Molti sono anche i cani che hanno perso i padroni e vagano per strada. Ma è difficile capire quali siano quelli che hanno perso la casa per via del terremoto. «A L’Aquila c’è un problema storico di randagismo - spiega Corsetti -. Ce n’erano tantissimi anche prima». Molti vengono raccolti nel canile de L’Aquila messo a disposizione dell’Enpa dall’Asl. «Stiamo raccogliendo le disponibilità per le adozioni, ne abbiamo già una trentina. Anzi, invitiamo chi ha perso il proprio animale a segnalarcelo, in modo che non venga dato in adozione il cane di qualcuno che lo sta cercando».
NON SOLO CANI E GATTI - Ma i problemi non riguardano solo cani e gatti. L’Enpa si sta occupando prevalentemente di mucche, cavalli e maiali. Molte stalle sono andate distrutte e molti allevatori hanno perso la vita. «Il nostro veterinario - spiega Corsetti - si sta occupando dell’assistenza sanitaria, il grosso dell’emergenza è già stato tamponato. Li stiamo radunando vicino alle stalle originarie in collaborazione con le guardie forestali». Entro domani, presso il magazzino di Sulmona, annuncia, saranno disponibili oltre sette tonnellate di alimenti per animali, raccolti dalle diverse sezioni dell’organizzazione in tutta Italia.

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